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L'antica mulattiera storicamente chiamata Strada Fonda segue il naturale crinale del Monte Orbieso per collegare due antichi complessi monastici. I resti del primo che si incontrano, effettuando una breve deviazione all’inizio della lunga costolatura del Monte Orbieso, appartengono al Priorato di S. Eusebio. Sorto nello stesso luogo dell’antica chiesa che fino alla fine del XII sec. fu la pieve della valle, era di proprietà dei monaci di Praglia. Da antiche mappe è possibile risalire alla struttura originaria: vi era una piccola chiesa con portale, rosone e campanile con alta guglia, alla quale era addossato un sistema di edifici, un edificio monastico, la corte con il pozzo e la fabbrica rustica. Con la soppressione dei monasteri, il priorato venne privatizzato ed attualmente si trova in stato di completa rovina. Al vertice opposto della Strada Fonda, si trovava il monastero di S. Maria Annunziata, collegato ad occidente da un breve tragitto al pianoro di Steogarda, dove si snodava una strada alta che collegava Faedo a Galzignano. Sorto nel 1233 sulla cima del Monte Orbieso questo modesto cenobio, vide alterne vicende; in seguito alla crisi interna dell’ordine benedettino il complesso passò ai monaci Camaldolesi.
Nel 1458 fu unito al monastero di S. Michele di Murano e intorno al 1770 venne soppresso per volere della Repubblica di Venezia e trasformato in fattoria. Oggi il monastero è in rovina, ma le strutture rimanenti testimoniano ancora l’antica nobiltà del sito; l’intero complesso era circondato da un doppio muro di cinta per proteggere la clausura e aveva al suo interno la cisterna per l’acqua piovana, un portico con arco per accogliere gli ospiti che salivano dalla valle e, dalla parte opposta, un secondo ingresso che dava sui campi posti nei pianori ad occidente del monastero; annessa al portico l’antica chiesetta.