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A differenza delle pareti delle numerose cave, generatesi per effetto dell’azione dell’uomo, Rocca Pendice è un parete naturale, geologicamente un filone di roccia vulcanica (trachite) in affioramento rispetto alle più tenere ed erose rocce sedimentarie sottostanti. Recentemente acquisita dall’Ente Parco Colli Euganei per la maggior parte della sua estensione, questo sito ospita tradizionalmente l’attività di arrampicata sportiva ed è molto frequentato dagli appassionati di questa disciplina.
Rocca Pendice è tuttavia un luogo dove storia e natura si intrecciano in modo affascinante ed unico per il territorio del Colli Euganei: presso la sommità si trovano i ruderi del castello di Speronella, mentre nei dintorni furono rinvenuti scolpiti nella roccia i caratteristici “carri” simbolo della famiglia dei Carraresi; la presenza del Falco pellegrino, che qui ogni anno torna per nidificare, è l’aspetto naturalistico di maggior rilievo, che ha contribuito in maniera determinante all’inserimento del Parco come Zona a Protezione Speciale (ZPS) di Rete Natura 2000. Durante il periodo di nidificazione, è perciò vietata l’arrampicata sportiva. Il divieto di arrampicata nella palestra di roccia è esteso da marzo a giugno per non disturbare la costruzione del nido e la nascita dei piccoli.
Le pareti di Rocca Pendice hanno cominciato a stimolare l'interesse degli scalatori a partire dalla fine dell'800. La palestra di roccia interessa tre aree del monte Pendice: il complesso di Punta Nord, Punta della Croce e il Sasso delle Grotte; quest'ultima rappresenta una piccola formazione, utilizzata soprattutto per fare bouldering.