- Proposte di viaggio
- Newsletter
- CETS+
I tempi di percorrenza sono calcolati per un escursionista allenato, possono variare a seconda della preparazione e dell'interesse specifico per le particolarità del tracciato.
Il sentiero inizia presso il capitello di S. Antonio, alla sommità della strada proveniente dall’abitato di Faedo (via Giarin). Nel primo tratto attraversa in piano un bosco di carpini, frassini, roverella con sottobosco tipico dove si nota abbondante pungitopo, il sorbo terminale ed il moro mato, pianta originaria dell’Asia orientale. Al bivio si svolta a sinistra e, camminando in leggera salita nel bosco luminoso, si può osservare l’albero di Giuda, che si tramanda essere l’albero a cui rami Giuda si impiccò. Terminata la salita ci si inoltra in un tratto di bosco decisamente più fitto e meno luminoso, dove la presenza dei primi esemplari di castagno indica il cambio di esposizione, ora rivolta a nordest. Ai margini del sentiero, tra le piante erbacee è facile scorgere un’interessantissima essenza considerata relitto glaciale e tra le più microterme dei Colli: l’epimedio alpino e, nel sottobosco circostante, la felce aquilina. La strada prosegue in piano con il castagno sempre più presente che va gradatamente sostituendo il bosco misto; si riprende a salire e di nuovo compare il bosco misto e luminoso. Conclusa la breve salita, si supera a destra una staccionata e si prosegue in piano, osservando sulla sinistra gli affioramenti di roccia sedimentaria (Scaglia Rossa).
Il bosco in questo tratto è ancora misto, con una prevalenza di alberi di Giuda, mentre più avanti torna il castagno accompagnato dal nocciolo. Voltando a destra al bivio successivo e subito dopo la discesa, a sinistra, una strada tra carpini, noccioli, castagni ornielli e, roverella conduce ad un punto di sosta e ad un maestoso esemplare secolare di faggio, segnalato da apposito cartello. Da qui si segue tenendo sempre la direzione diritta il sentiero principale, in un bosco misto dove è possibile osservare alcuni interessanti esemplari di cerro, una specie di quercia poco diffusa sugli Euganei. Una curva a gomito a sinistra riporta sulla carrareccia che percorre le pendici del Fasolo. Si cammina tenendo sulla destra alcuni vigneti e, dopo un breve tratto in salita, si passa attraverso il noto e panoramico viale dei mandorli che in primavera esplode in una splendida fioritura; questo tratto di strada, per la sua posizione, consente di ammirare sia le colline a meridione, sia, verso nord, il Venda e il Vendevolo; proseguendo verso la strada comunale, di fronte alla fattoria Monte Fasolo, si incontra un bellissimo esemplare di bagolaro; poco distante sorge la chiesetta di S. Gaetano, in uno dei punti più elevati del colle. Da qui si prosegue tra mandorli, vigneti e ulivi fino ad arrivare al punto di partenza.