- Proposte di viaggio
- Newsletter
- CETS+
L'Ente Parco Regionale dei Colli Euganei con il presente avviso sconsiglia per motivi di sicurezza di transitare lungo il tratto di sentiero n. 29 attrezzato che dal Ferro di Cavallo conduce alla sommità del Monte Ceva in quanto, al momento, la corda collocata lungo il tratto ripido con pareti rocciose esposte è fortemente deteriorata e spezzata in alcuni punti. Si consiglia pertanto per raggiungere la cima dalla strada sterrata di utilizzare il sentiero deviazione identificato con il colore blu nella mappa.
Il Sentiero
Immerso in un anfiteatro naturale, la villa - castello del Cataio fa da sfondo al percorso. Il sentiero si addentra pianeggiante, con tratti larghi e spesso rettilinei, nelle antiche proprietà del Catajo, percorrendo un tracciato a "Ferro di Cavallo", ai piedi dei monti Ceva, Spinefrasse e Croce, le cui cime possono essere raggiunte attraverso facili deviazioni. L'unico tratto a saliscendi è quello imposto dal superamento della linea ferroviaria. Il sentiero interessa anche la cava del Monte Croce, oggi importante sito geologico e naturalistico con presenza di un'area umida e di una consistente popolazione di fico d'India nano, specie di origine americana naturalizzata anche in altre zone lungo lo stesso sentiero e presso la cima del M. Ceva.
Il sentiero Ferro di Cavallo è collegato, oltre ai percorsi interni nell’ex Cava Monte Croce, anche al Sentiero n. 29 detto “delle Creste”, dal quale è possibile ammirare stupendi panorami verso i Colli Euganei centro meridionali, la pianura e Battaglia Terme.
Dal sentiero Ferro di Cavallo è consigliata la visita al centro di Battaglia Terme, dove è possibile visitare il Museo della Navigazione Fluviale; unico del genere in Italia, esso raccoglie le testimonianze delle tradizionali attività della navigazione lungo le vie d'acqua.
Il Castello del Catajo e stato costruito dal marchese Pio Enea degli Obizzi intorno al 1570 - 1573. Il complesso monumentale è una via di mezzo tra un castello militare e una villa principesca. Pio Enea II (1592-1674) procede ad alcune modifiche: realizza un teatro, poi trasformato in chiesetta neogotica, al posto delle scuderie e costruisce la grotta con la Fontana dell'Elefante. Il grande artista G.B. Zelotti ha affrescato le pareti delle sale di rappresentanza con scene che rappresentano le gesta della famiglia e, nel 1768, Tommaso degli Obizzi decora il grande complesso con reperti archeologici e arredi lapidei.
Il Catajo diventa poi di proprietà degli arciduchi d'Austria - Este e Duchi di Modena che lo utilizzano come sede di caccia e villeggiatura. Dopo essere diventato proprietà degli Asburgo e, alla fine della I guerra mondiale, dello Stato italiano, dal 1929 il Cataio è appartenuto per lungo tempo alla famiglia Dalla Francesca. Il complesso monumentale, oggi visitabile, è contornato da due splendidi giardini: il parco delle Delizie e, all'interno, il grande Cortile dei giganti, anticamente adibito a tornei.