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I tempi di percorrenza sono calcolati per un escursionista allenato, possono variare a seconda della preparazione e dell'interesse specifico per le particolarità del tracciato.
Come raggiungere il sentiero: Arrivando da Padova o da Monselice, a Battaglia Terme seguire le indicazioni per Galzignano Terme. Nei pressi della partenza del sentiero, presso l'ingresso dell'ex Cava di Monte Croce, è possibile parcheggiare l'auto o il camper.
Caratteristiche
Lunghezza sentiero delle Creste: 5.4 km;
Lunghezza percorsi ex Cava Monte Croce: 2.7 km
Periodo consigliato per la visita: Tutto l'anno, preferibilmente in primavera e autunno
L'Ente Parco Regionale dei Colli Euganei con il presente avviso sconsiglia per motivi di sicurezza di transitare lungo il tratto di sentiero n. 29 attrezzato che dal Ferro di Cavallo conduce alla sommità del Monte Ceva in quanto, al momento, la corda collocata lungo il tratto ripido con pareti rocciose esposte è fortemente deteriorata e spezzata in alcuni punti. Si consiglia pertanto per raggiungere la cima dalla strada sterrata di utilizzare il sentiero deviazione identificato con il colore blu nella mappa.
La Cava di Monte Croce è un sito importante per il recupero ambientale realizzato dopo la chiusura dell'attività estrattiva e per il grande valore scientifico legato ai fenomeni geologici.
Nell'articolato piano di cava, ricco di avvallamenti e collinette di materiale di riporto, si è nel tempo instaurato un ambiente molto diversificato per vegetazione e situazioni microclimatiche. Le piante pioniere hanno colonizzato l'ambiente e, nel punto più depresso, è presente durante i periodi piovosi un'interessante zona umida. Tra le curiosità comuni al vicino sentiero del Ferro di Cavallo, la presenza sulle balze rocciose ben esposte al sole, nel versante sud del Monte Croce, del Fico d'India nano (Opuntia humifusa), specie originaria dell'America centrale adattata a stazioni su roccia vulcanica esposta al sole anche nei Colli Euganei.
La parete della cava è costituita da roccia vulcanica (latite); verso la sua sommità, si osserva intercalato uno strato semi orizzontale di roccia sedimentaria (marna), poco spesso in altezza ma ben distinto dal resto della parete anche per il colore più chiaro. Questo strato è stato oggetto in passato di studi approfonditi, in quanto in esso furono rinvenuti fossili di organismi marini datati a circa 33 milioni di anni fa. Per comparazione con le datazioni delle altre rocce vulcaniche euganee si è giunti alla conclusione che le eruzioni del ciclo che portò alla formazione dei Colli Euganei fossero della stessa età.
Il Sentiero delle Creste
Situato nel territorio comunale di Battaglia Terme, il percorso ricade in un' area di grande pregio naturalistico e paesaggistico, tra le più particolari e ricche di biodiversità del Parco; esso attraversa infatti zone a protezione agro-forestale ma anche e soprattutto zone di Riserva Naturale Integrale e Orientata.
Si percorrono le "creste" dei Monti Croce, Spinefrasse e Ceva, dove trova spazio l'Habitat denominato "Formazioni erbose rupicole calcicole", nella parte sommitale, chiudendo l'anello completo con piste d'accesso al sottostante sentiero Ferro di Cavallo e alla Cava di Monte Croce. Pur non raggiungendo quote particolarmente elevate - al massimo i 255 metri s.l.m. del M. Ceva - il Sentiero delle Creste si presenta come un percorso facile ma impegnativo a causa dei saliscendi; qualche accortezza nel cammino è da tenere presso la cima del Monte Ceva, in quanto occorre prestare attenzione ai passaggi del tracciato tra le rocce latitiche. Gli ampi panorami sui Colli Euganei e sulla pianura permettono un' osservazione a 360°; alla base del percorso, di grande rilievo sono la presenza della Cava di Monte Croce, con le sue particolari caratteristiche geologiche e il Castello del Catajo con i suoi possedimenti.
La parte in rilievo del sentiero è caratterizzata da boschi di quercia e di altre essenze termofile al cui interno si possono trovare maestosi esemplari di olivo, segno della passata attività agricola; un valore storico aggiunto è la presenza dei ruderi dell'antico monastero di S. Maria delle Croci (XII sec.). Alzandosi di quota, il bosco diventa più rado e stentato, lasciando il posto a radure sempre più ampie dove trovano spazio il Semprevivo ragnateloso (Sempervivum arachnoideum) e il Fico d'India nano (Opuntia humifusa). Nel tratto pianeggiante si attraversano aree dove è in atto l'attività agricola, in particolare vigneti DOC, campi di soia, mais e grano.